lunedì 22 agosto 2022

Ultim'ora: Conte, il M5S in Sicilia correrà da solo. La Sicilia merita di più.

Le parole di Giuseppe Conte:
In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l'isola. 

Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie.

Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate.
Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste.

Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti.

La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta

giovedì 11 agosto 2022

Conte zittisce la giornalista, ma lei sa cos'è l'agenda Draghi? Guardate.



MA QUALE AGENDA DRAGHI!
Letta e il PD attaccano il MoVimento 5 Stelle e dichiarano di voler proseguire con l'agenda Draghi. Ma quale agenda? Quella che ha cercato di smantellare il reddito di cittadinanza? Quella che si è messa di traverso sul tema cruciale dal salario minimo? Quella che ha ignorato la transizione ecologica? Magari anche quella che intendeva imbavagliare il Parlamento impedendo ogni discussione?

Come ha detto il Presidente Giuseppe Conte, “l'agenda Draghi” ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale. Ed è soprattutto lontanissima dall'agenda che intende invece perseguire il M5S: stop a salari da fame, stop alla precarietà, aumenti salariali, tutela delle PMI, lotta all’inquinamento. ⭐🇮🇹




 

Giuseppe Conte: ORA BASTA ARMI

ORA BASTA ARMI!

“La destra è una tigre di carta, si batte con le proposte. Prima urgenza? Il lavoro”

Qui di seguito la mia intervista di oggi al quotidiano “Avvenire” ⤵️

❓Che opposizione farete a un centrodestra a guida Meloni?

«La destra si batte non agitando uno spauracchio, ma smontando le loro ricette. Dimostreremo che questa destra è una tigre di carta. In una fase così delicata, che risposte può dare una coalizione che ha ritenuto prioritario trovare la quadra sulla spartizione dei collegi prima che sul programma? La legislatura inizierà con la legge di Bilancio: Salvini e Berlusconi giocano a chi la spara più grossa sulla Flat fax che è una presa in giro, mentre Meloni ancora non si è capito se la voglia.

❓Tramontato il campo largo, dove si colloca ora il Movimento? E con quali aspetti identitari?

«Noi siamo nel campo giusto, dove i valori euro-atlantici e progressisti incontrano i capisaldi della storia a 5 stelle: transizione ecologica ed energetica, progressività fiscale, lotta al precariato, inclusione sociale. Non ci troverete in ammucchiate dell'ultimo minuto o in cartelli elettorali nati nei palazzi. L'agenda del M5S parte dalle urgenze dei cittadini e guarda a quel 2050 presente nel simbolo.

❓In futuro si potrà ritoccare il limite dei due mandati?

«L'esperienza maturata da chi per 10 anni ha portato avanti le battaglie del Movimento deve essere un contributo in dote al prosieguo della nostra azione politica. Troveremo via via i modi più opportuni affinché resti valido il principio alla base della regola».

❓Virginia Raggi chiede subito regole chiare.

«La rassicuro: ci saranno, chiare e puntuali, in linea con lo Statuto. Non come fatto da lei, quando nel 2021 si è autocandidata di sua iniziativa a Roma, in barba a ogni regola».

❓Queste elezioni sono anche per lei un'occasione per avere un gruppo parlamentare più omogeneo?

«Mi aspetto che siano parlamentari capaci di appresentare degnamente le nostre istanze. E saranno comunque espressione della nostra comunità».

❓Per lei quali sono le prime tre cose da fare al governo?

«La prima urgenza è quella del lavoro: il Movimento 5 Stelle propone un salario minimo legale da 9 euro l'ora, per mettere fine a paghe da fame e sfruttamento legalizzato. Poi la lotta al precariato, mettendo fine a stage e tirocini gratuiti e tutte quelle forme contrattuali che umiliano i lavoratori. Infine, abbassamento del cuneo e cancellazione dell'Irap»

❓Lei ha detto che il M5S ha realizzato l'80% degli obiettivi. Quindi il vostro programma sarà ristretto?

«Al contrario. Il nostro programma riparte da quanto rimasto in sospeso in questa legislatura e si concentrerà sulle nuove urgenze del Paese»

❓Ma di quell'80% rivendica tutto o sono stati fatti degli errori? Penso al 110% che ha anche "drogato" l'edilizia con prezzi artificiali o al cashback che ha aiutato soprattutto i ricchi.

«No, nessuna abiura. Il Superbonus ha trainato il Paese contribuendo in modo decisivo al +6,6% di Pil ed è stato applaudito dai vertici di Bruxelles, mentre il premier Draghi ne parlava male. Il cashback ha spinto in alto i consumi ed è stato un alleato indispensabile in quella lotta all'evasione che ogni anno costa al Paese 100 miliardi di euro. Credo anzi che si possano migliorare queste misure che hanno già dato tanto al Paese»

❓Sul piano internazionale, la guerra in Ucraina intanto prosegue in un'indifferenza crescente.

«Sì, le parole pace, negoziato,
diplomazia sono sparite dal dibattito pubblico. Mi chiedo: ci siamo rassegnati all'ineluttabilità della guerra? Quando il M5S ha posto obiezioni, metteva in guardia proprio da questo: guerra chiama guerra. Ricordo le parole del direttore Tarquinio quando scrisse che «tutte le guerre hanno ragioni, ma solo la pace ha ragione»: vorrei fosse una posizione condivisa con forza da tanti. Una politica al passo con i tempi aprirebbe oggi un dibattito sulla necessaria fine della corsa agli armamenti, non solo in Ucraina».

❓Lei si rivolge spesso ai giovani. Lo fa perché è il bacino di riferimento del M5s?

«Lo faccio perché sono il futuro dell'Italia, perché la terra che abitiamo la custodiamo per loro, non ci appartiene. Per queste ragioni la prospettiva politica del M5S è fatta di ecologismo e di attenzione a tutte le politiche giovanili».

❓Ad esempio?

«Penso al potenziamento del congedo di paternità che va reso identico a quello delle mamme, perché il sostegno alla genitorialità è la prima ricetta contro l'inverno demografico che vive il Paese. A nuove e più forti garanzie statali per l'acquisto della prima casa agli under 40, con garanzia totale del mutuo. Infine, a una pensione di garanzia per i giovani costretti a contratti intermittenti.

❓Pensa che le riforme del Pnrr vadano continuate o che serva riscrivere il Piano?

«Considerando l'impatto ancora attuale della pandemia energetica e dell'inflazione, riteniamo che i tempi di attuazione del Pnrr possano essere allungati, laddove necessario. Dopodiché, il regolamento europeo del Next Generation Eu prevede possibilità di adattamento del programma: potrebbero essere valutate»

❓ Di Maio ha rinnegato Grillo, Di Battista lo definisce «padrepadrone». Per lei chi è oggi Grillo?

«Beppe è un personaggio polarizzante, è normale che susciti sentimenti contrapposti e spesso contrastanti. Io lo conosco come l'uomo che ha anticipato priorità che sarebbero state centrali nella politica. Rimane fondamentale»

❓Al M5S si contesta spesso il no rigido a opere utili, vedi il Tap.

«Noi abbiamo avuto sempre uno spirito costruttivo e propositivo. Se però si vuole insistere a usare le lenti del passato, se progresso fa rima con trivelle e combustioni fossili, allora non contate sul M5S. Noi siamo i primi a volerci battere per un reale investimento in energie pulite, non solo per la diversificazione energetica, ma anche guardando al volano occupazionale».

❓Cosa salva della cosiddetta agenda Draghi?

«Nessuno ha mai capito cosa fosse questa agenda, se fosse stata scritta, quali capisaldi contenesse, se lo stesso premier l'avesse vergata di suo pugno o in compagnia di qualche suo fedelissimo». 

❓Ma se il 26 settembre si creasse una situazione di pareggio, sarebbe pronto ad appoggiare un nuovo governo Draghi?

«Mi sento di poter escludere questa ipotesi, che comunque non mi sembra sul terreno»

❓Dal centrosinistra sono giunti alcuni segnali al M5S. Sarà possibile riprendere un dialogo dopo il voto? 

«Non ci piacciono le speculazioni sul post-voto, il M5S non fa balletti. Noi abbiamo un'agenda sociale in 9 punti, che avevamo portato all'attenzione del premier Draghi e delle forze che si definivano progressiste. Queste priorità si trovano ora in un contesto più ampio
per il Paese. Noi parliamo di temi: altro non ci interessa».

❓Cosa teme di più, l'avvento di un centrodestra che vuole il presidenzialismo o il Terzo polo di Calenda e Renzi?

«L'ipotesi di un centrodestra che cambia la Carta costituzionale è sicuramente preoccupante; la questione però è capire come scongiurarlo. Secondo me non si può pensare di vincere rispolverando l'incubo dell'orda nera che marcia su Palazzo Chigi: è un refrain che non ha mai funzionato. Bisogna vincere sui temi, sull'idea di Paese che si propone. Per questa ultima ragione non temo l'ambo Calenda-Renzi: non si prendono, ma sono costretti a convivere per meri interessi di poltrona. Per loro l'Italia è una questione secondaria»

LA COERENZA DI CALENDA

 Matteo Renzi e Carlo Calenda, due nomi una garanzia di coerenza politica. In questi anni se le sono dette di ogni colore, hanno giurato e spergiurato di non volere allearsi, hanno provato a raggiungere accordi e accordicchi con chiunque. 


E poi, invece, in nome della sacra poltrona e nella speranza di racimolare qualche seggio che li tenga in vita politicamente, eccoli sotto braccio come se nulla fosse. 


Complimenti!







Fisco boom con il superbonus!

Per mesi il Governo ha demonizzato il Superbonus voluto dal M5S. Ora grazie a quella misura abbiamo le risorse per aiutare famiglie e imprese alle prese con rincari e bollette.