giovedì 6 aprile 2023

Ultim'ora: Leghista aggredisce la grillina, "stai zitta" ed è bagarre in aula. VIDEO

Bagarre durante la seduta di mercoledì 5 aprile dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna. Motivo del scontro il modo in cui il consigliere leghista Michele Facci si è rivolto alla collega dei 5 stelle Silvia Piccinini. Facci infatti ha interrotto il suo intervento e ha urlato “stai zitta” alla collega, che, a suo dire, lo disturbava e non gli permetteva di parlare. “Stai zitta, prendi la parola e parla dopo. Sei qui che mi urli nelle orecchie” ha aggiunto. Facci è stato immediatamente ripreso dalla vicepresidente dell’Assemblea Silvia Zamboni: “Non si può dire a una collega di stare zitta. Deve chiedere alla presidenza di intervenire. Lei con questo insulto chiude il suo intervento”.
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martedì 4 aprile 2023

Quando c’eravamo noi, il superbonus arrivava in orario: il M5S interviene in Aula e scimmiotta Mussolini.

Durante l'ultimo discorso della presidente Meloni, ho notato che aveva gli occhi molto aperti e ha chiesto se conoscessimo il costo del superbonus per gli italiani. A quanto pare, l'unico che non sapeva il costo era la presidente stessa e il ministro Giorgetti. Mi è venuta in mente la retorica utilizzata dal governo e dal partito Fratelli d'Italia, e ho cercato di utilizzarla per convincervi. Tuttavia, il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Iaria, ha ironizzato sulla comunicazione del governo e del partito, richiamandosi a Benito Mussolini, gonfiando il petto e assumendo un tono di voce più profondo, dicendo che quando il M5S era al governo, il superbonus veniva pagato in tempo, le imprese edili lavoravano e i progettisti venivano pagati come meritavano.

giovedì 16 febbraio 2023

Guai per la Meloni. L'Europa ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia, il RDC deve rimanere, è un diritto di tutti i cittadini europei.

L'Unione Europea (UE) ha aperto una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia a causa di una discriminazione ingiusta verso certi cittadini che risiedono nel paese da meno di 10 anni. Secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, il Reddito di Cittadinanza italiano avrebbe dovuto essere accessibile a tutti i cittadini europei senza differenze di durata del soggiorno.

L'Italia ha rifiutato la richiesta della Commissione Europea di modificare la legge, ritenendo che sarebbe stato impossibile per l'amministrazione soddisfare una tale richiesta. Perciò, la Commissione Europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione.

Secondo quanto stabilito, i cittadini dell'UE che hanno un titolo di soggiorno permanente ed una residenza nel paese da almeno 10 anni potranno accedere al Reddito di Cittadinanza. Inoltre, l'UE sta cercando di garantire l'accesso ai cittadini europei che hanno meno di 10 anni di residenza, ma che risiedono in Italia in modo continuativo.

Questa controversia è importante, poiché si tratta di una discriminazione ingiusta nei confronti dei cittadini dell'UE che vivono e lavorano in Italia da meno di 10 anni. La Commissione Europea spera che con una procedura di infrazione si possa porre fine a questa situazione.


martedì 7 febbraio 2023

Giuseppe Conte umilia Matteo Renzi. Siete d'accordo con quello che ha detto?

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, si è riferito alle parole di Matteo Renzi, leader di Italia viva, che lo accusava di essere una Twingo. No, dice Conte, Renzi ha detto che prima di entrare in politica si sarebbe potuto permettere una Twingo, mentre con i soldi dei sauditi una Ferrari. 



lunedì 6 febbraio 2023

ULTIM'ORA: Accordo tra PD e Berlusconi, ridare soldi ai partiti. Tornare al finanziamento pubblico ai partiti per spaccare la maggioranza.

In commissione Affari Costituzionali del Senato, infatti, è stato incardinato un disegno di legge del Pd a prima firma Andrea Giorgis che propone di aumentare il finanziamento pubblico ai partiti, con il meccanismo del 21000, da 25,1 a 45 milioni l’anno e allo stesso tempo dimezzare da 100 mila a 50 mila euro il tetto alle donazioni private per ridurre il potere di influenza delle lobby. I vertici del partito di Meloni hanno già fatto sapere ai colleghi di essere contrari al ritorno al finanziamento pubblico perché “si darebbe un messaggio sbagliato al Paese in un momento di difficoltà”. Un concetto che il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Alberto Balboni, ha più volte ribadito ai colleghi di maggioranza. In commissione Affari Costituzionali sono emerse le prime posizioni politiche.

Fratelli d’Italia – tramite i senatori Marco Lisei e Costanzo Della Porta – ha chiesto di non limitare i finanziamenti privati. Il governo, con la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, invece si è limitato a chiedere più trasparenza. Secondo i dati del ministero dell’Economia, nel 2022 il partito che ha ricevuto più risorse dal 21000 è il Pd con 7,3 milioni di euro, poi FdI con 3,1 milioni di euro e a seguire la Lega per 1,6 milioni di euro. Terzultima – davanti solo a Possibile e Italexit – Forza Italia.

“Berlusconi sa che siamo in difficoltà e non ne può più di salvare i conti del partito – ammette Alfredo Messina, tesoriere di Forza Italia – per questo va ripristinato il finanziamento pubblico e devono essere d’accordo tutti. Sistema che, conclude Messina, permette di “stare attenti a non spendere soldi che non si hanno e una vera trasparenza”.