mercoledì 18 gennaio 2023

Crollano gli ISEE degli Italiani, Dimezzati dopo la pandemia. Federcontribuenti: subito salario minimo e reddito universale.

Rispetto agli anni della pandemia i valori ISEE delle famiglie italiane sono crollati del 48%“. A dirlo è il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella, che lancia l’allarme dopo gli ultimi dati sull’indicatore della situazione economica equivalente, ovvero lo strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie italiane. Tra i più poveri le famiglie con contratti di lavoro a tempo e part-time”. Secondo il presidente di Federcontribuenti è quanto mai necessario “mettere mano ad un salario minimo e prevedere sussidi per famiglie con contratti di lavoro da fame”.


Sul reddito di cittadinanza, invece, dichiara che dovrebbe essere allargato attraverso la previsione di un reddito universale che preveda una soglia reddituale uguale per tutti, indipendentemente dal fatto che si tratti di pensionati o lavoratori . ”Con meno di 1500 euro al mese nessuno può riuscire a mantenere le spese quotidiane, cibo, salute, istruzione, utenze domestiche”, sottolinea il presidente di Federcontribuenti. Secondo l’associazione dei consumatori, “al centro dell’agenda di governo deve esserci quindi l’urgenza di dotare tutti i cittadini italiani di un reddito pari al costo della vita“. “La soglia – ha spiegato l’associazione – per oltre il 50% dei pensionati resta gravemente al di sotto degli 800 euro mensili” 

ULTIM'ORA: salta il candidato di Fdi con problemi di ndrangheta. La Meloni smascherata dai 5 stelle. LEGGI


Ma l’elezione è stata un parto lungo e travagliato e l’esclusione di Giuffrè impone di riavvolgere il nastro per raccontare come sono andati i fatti. In mattinata l’intesa sui 10 candidati laici da mandare al Csm tra maggioranza e opposizione sembrava raggiunta. Il M5S si mette di traverso sulla candidatura di Valentino. Come scrive la Repubblica, Valentino è indagato a Reggio Calabria in un fascicolo collegato al maxi-processo "Gotha" sui vertici della ‘ndrangheta reggina dopo essere stato chiamato in causa da un pentito.

Un muro che costringe FdI a rinunciare alla sua candidatura per virare su Giuffrè, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico a Catania. " Ritiro per questo motivo la mia candidatura al Csm", dice Valentino. "Valentino si è tirato fuori dalla corsa per il Csm dopo essere stato mascariato con un vergognoso metodo goebbelsiano dai cinquestelle", afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di FdI alla Camera, in sintonia con tutti gli sdegnati del suo partito che hanno pronunciato parole in difesa del collega di partito, ex senatore, nonché presidente della Fondazione di Alleanza Nazionale dal 2017. Al M5S non piace neanche la scelta di Azione-Italia viva, vale a dire il fedelissimo renziano Carbone, famoso per il suo "ciaone".
Fonte La Notizia

martedì 17 gennaio 2023

Messina Denaro, Maurizio Costanzo tuona: Mezza Sicilia lo ha coperto. LEGGI

«L’ho appreso dal telegiornale e sono saltato dalla poltrona, pensavo non sarebbe mai potuto accadere»: così Maurizio Costanzo ha commentato a Fanpage.it l’arresto del boss Matteo Messina Denaro. «È la dimostrazione che il lavoro costante delle forze dell’ordine può portare ad arrestare un ricercato numero uno come lui», ha aggiunto il giornalista e conduttore che nel 1993 è stato bersaglio di un attentato in via Ruggero Fauro a Roma. «Penso che l’abbia coperto mezza Sicilia, adesso il divertimento degli inquirenti sarà di andare a scovare tutti quelli che lo hanno protetto in questi anni», ha spiegato Costanzo, in riferimento al riuscire a nascondersi di Messina Denaro per molti anni. In prima linea nella lotta alla mafia, Costanzo ha aggiunto: «Penso che un giornalista debba fare quello che ho fatto io. Che fa? Fa l’omertoso? No, rischia e si batte per ciò in cui si crede. A un giornalista di oggi direi di farlo come l’ho fatto io, l’importante è che ne capisca l’importanza. Soccombere alla mafia non è possibile. Se facciamo questo mestiere usiamo i sistemi che abbiamo per denunciare. Facendo questo, di puntata in puntata, arrivai a intervistare Giovanni Falcone, ed è lì che iniziò la mia messa sotto accusa. È lì che diventai un loro bersaglio»

ULTIM'ORA: Trovata l'agenda nel covo di Messina Denaro. Impossibile che nessuno sapeva. LEGGI

Palermo todayC'è anche un'agenda, con nome e numeri di telefono, nel covo di vicolo San Vito , pieno centro di Campobello di Mazara, in cui avrebbe trascorso l'ultimo periodo della sua trentennale latitanza il boss Matteo Messina Denaro. Impossibile - dicono sempre gli investigatori - che nessuno sapesse della sua presenza a Campobello. Sotto inchiesta è già finito il medico Alfonso Tumbarello, di Campobello di Mazara, che per anni ha avuto in cura «Andrea Bonafede». Come ha detto ieri sempre il procuratore sono in corso accertamenti anche sul personale in servizio nella clinica palermoitana in cui Messina Denaro è stato operato e arrestato ieri mattina.

Matteo Messina Denaro è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di L'Aquila, dove portà anche ricevere le cure oncologiche di cui ha bisogno.

ULTIM'ORA: Un italiano su 2 boccia il governo Meloni. Caro benzina, bollette e inflazione la prima frenata nei consensi di fdi. GUARDATE

Giorgia Meloni ha provato a citare Garibaldi per rilanciare l’azione del suo governo. “Qui si fa l’Italia e si muore”, ha detto la premier. Per la prima volta da quando meno di 3 mesi fa si è insediata a Palazzo Chigi, Meloni registra infatti un calo della fiducia nei suoi confronti e dei consensi verso il suo partito. L’istituto diretto da Alessandra Ghisleri segnala con il nuovo anno la fiducia nei confronti della premier Meloni sia scesa di 1,4 punti percentuali, dal 39,9 al 38,5%.

Il messaggio di Meloni a Lega e Forza Italia: “Bastoni tra le ruote dall’opposizione e non solo”

Non ancora, secondo Ghisleri, che sottolinea però come l’aumento delle bollette e la corsa dell’inflazione si siano già fatti sentire per l tasche degli italiani nel corso dell’autunno. L’80,5% degli intervistati ha percepito una crescita del costo della luce, il 77,5% del gas e addirittura il 94,4% della benzina. Il caro carburanti di inizio 2023, con lo stop al taglio delle accise, è arrivato in questo contesto e quindi anche in termini di consenso rappresenta il primo vero ostacolo per il governo e il centrodestra. Questo malcontento si riflette nel calo della fiducia nei confronti della premier Meloni e del suo governo, anche se Ghisleri sottolinea come la presidente del Consiglio resti nel centrodestra la leader più apprezzata.